Produzione di dispositivi e strumenti elettronici

Nel 2020, il settore ICT è stato responsabile di circa 1,5 miliardi di tonnellate metriche di emissioni equivalenti di CO₂, pari all'intero settore dell'aviazione. Un impatto così elevato sull'ambiente può essere attribuito principalmente alla produzione di dispositivi elettronici (TV, telefoni, tablet), poiché la loro produzione (dall'estrazione dei materiali alla consegna) rappresenta tra il 60 e l'80% dell'impatto ambientale del servizio. Inoltre, la digitalizzazione, come fenomeno in continua crescita, porta anche a un aumento della domanda di apparecchiature, che richiedono diverse materie prime e metalli, contribuendo in modo significativo alle problematiche ambientali.

Questo significa che i dispositivi & gli strumenti rappresentano una quota considerevole dell'impatto del settore digitale sull'ambiente. Per affrontare questo problema su scala globale, è necessario un approccio a più livelli. In primo luogo, è fondamentale dare priorità alla longevità delle apparecchiature e ridurre drasticamente il numero di dispositivi utilizzati, il che può migliorare significativamente i nostri indicatori ambientali. Questo può essere fatto attraverso la promozione del riciclo sistematico, la promozione dell'uso di seconda mano, facilitando la possibilità per gli individui di riparare i propri dispositivi e, infine, attraverso la promozione generale della sobrietà digitale.

A livello individuale, i professionisti dell'IFP dovrebbero adottare pratiche ecoconsapevoli, come l'ottimizzazione dell'uso e dell'efficienza dei dispositivi. Semplici azioni, come spegnere i dispositivi quando non sono in uso, ridurre al minimo i tempi di inattività e acquistare materiali di seconda mano e sostenibili per gli strumenti, possono contribuire collettivamente a un risultato più ecologico.