L'impatto della sicurezza informatica
Pratiche come la crittografia e la protezione dei dati sono essenziali per salvaguardare le informazioni sensibili, ma contribuiscono anche ad aumentare il consumo di energia, con conseguenze sull'ambiente.
Uno studio condotto dall'Università di Lancaster nel Regno Unito ha fatto luce sul consumo di energia associato alle attività di cybersecurity, tra cui la crittografia, la decrittografia e i protocolli di comunicazione sicuri. I risultati hanno rivelato che tali attività contribuiscono alle emissioni di anidride carbonica e i ricercatori hanno stimato che le emissioni globali di CO₂ legate alla sicurezza informatica potrebbero raggiungere gli 8,4 megatoni entro il 2020.
L'impatto ambientale è ulteriormente aggravato dalla natura ad alta intensità energetica degli algoritmi crittografici. Questi algoritmi richiedono una notevole potenza di elaborazione, con conseguente aumento del consumo energetico e, di conseguenza, delle emissioni di carbonio. Inoltre, anche i centri dati, che ospitano e alimentano queste misure di cybersicurezza, giocano un ruolo sostanziale nell'impatto ambientale complessivo.
Per affrontare queste sfide in modo responsabile, gli operatori dell'istruzione e della formazione professionale dovrebbero adottare pratiche eco-consapevoli nel loro lavoro quotidiano. Ridurre al minimo l'uso di misure di sicurezza ad alta intensità energetica, quando possibile, è un passo pratico. Semplici azioni, come lo spegnimento dei dispositivi inutilizzati e l'ottimizzazione delle impostazioni energetiche di computer e altre apparecchiature, possono fare collettivamente una differenza positiva.